Ciao amici e amiche, eccoci giunti alla mia tappa
di questo secondo blogtour de “Cronache Lunari”, la saga di Marissa Meyer.
Il primo blogtour è stato sul primo libro della saga:
“Cinder” qui la mia tappa, mentre questo riguarda il secondo libro della saga
(sorprendente vero?): “Scarlet”.
Ecco a voi le tappe precedenti della rilettura di Scarlet:
Io, invece, ho il compito di raccontarvi i capitoli che vanno dal
diciassettesimo al ventesimo.
Buona lettura.
All’inizio del diciassettesimo capitolo troviamo Scarlet e
Wolf su un treno per Parigi. In particolare la ragazza sta percorrendo il treno
alla ricerca del vagone ristorante. Come tutti i treni che si rispettino, il
personale è educato e simpatico come gli auguri di Buon Lavoro nel giorno
dell’Epifania. Il barista ha, infatti, proprio le balle sfracellate di essere
lì e non lo nasconde. Scarlet, temeraria, riesce comunque a fare la sua
ordinazione e nel frattempo si mette al computer per fare una ricerca molto normale
e per niente particolare: cerca infatti informazioni sull’ordine dei predatori,
ovvero un ordine di gente pericolosissima, conosciuta anche come “i lupi”, che
ammazza gente a caso. Durante questa ricerca, tutti i risultati che escono sono
inerenti a band e cantanti. Ora, lungi da me criticare i gusti musicali altrui,
o le band in sé, ma chiamarsi “Lupi Gang di strada” o “Lupi Vigilanti” non mi
pare una grande garanzia di band seria. Insomma, nomi di questo tipo solo se
sei la band di Simon Lewis di Shadowhunters, altrimenti sembri solo
un’idiota. Questo però è solo l’inizio del disagio che porta con sé Scarlet. Figlia
mia, stai facendo una ricerca su una band segretissima che ti vuole ammazzare la
famiglia a mani nude. Si tratta di gente super pericolosissima che già solo
quando li nomini vedi attorno a te che la gente scappa e urla “ I BAMBINIIII
NESSUNO PENSA AI BAMBINIIIII???” e tu non è che ti metti a farla di nascosto ma
lì, nel bel mezzo di un vagone che ci manca solo usi come termini di ricerca
“Ordine dei predatori: come si ammazzano?”.
Ovviamente quindi, mentre lei è intenta a fare questi
ricerca, senza che se ne accorga, si avvicina un uomo che si mette a leggere lo
schermo del suo computer. Da qui in poi il dubbio che Scarlet sia un po’
rincoglionita, trova conferma. L’uomo le fa capire che l’ha sgamata in bomba
riguardo la sua ricerca, e le fa capire di essere interessato alla tematica. E
già qui una persona normale se ne va, ma lei no, non ci sta, imperterrita
continua a parlarci. Dopo tutta una conversazione su questo argomento, dopo che
lei gli rivela dove sta andando e ci mancava poco gli desse anche il pin
del suo bancomat, si rende conto di una cosa: di essere scema? No, signori e
signore, che questo uomo ha delle unghie limate a punta, simili a degli
artigli. Ammetto che io mi sono laureata qualche mese fa, quindi magari sono
ancora mentalmente fresca, ma amore della zia, se un tizio ti fa delle domande
quando vede che stai cercando cose su un’organizzazione super segretissima su
gente legata a dei lupi e vedi che ha le unghie appuntite, un attimo il tuo
cervello dovrebbe connettersi e arrivarci. Ma lei niente. O meglio, dopo
quest’ultima osservazione si sente un po’ a disagio, ma il click mentale per
fare il passo successivo mica lo fa.
Nel diciottesimo capitolo vediamo Scarlet che continua il
suo pellegrinaggio nel treno, questa volta però per tornare nello
scompartimento di Wolf.Qui finalmente il libro ci fa sentire un po’ a casa. Il
treno infatti annuncia un ritardo. Puoi scappare da Trenitalia, ma Trenitalia
non scapperà mai da te. La causa di questo ritardo però, a differenza della
compagnia italiana che solitamente ha motivazioni del tipo: “Una famiglia di
lumache sta attraversando i binari, dobbiamo dunque fermarci per farli passare,
ci scusiamo per il disagio” è che a quanto pare è ricomparsa la letumosi. Un
androide infatti entra nel vagone per eseguire le analisi ai due. Treno in quarantena,
tutto chiuso e bloccato, fermi fino a data da destinarsi. Così, siccome Scarlet
inizia a essere pesante perché “oddio la grand mere come faremo oddio”. Wolf le
propone di lanciarsi dal treno in corsa. La spavalda risponde che: certo è una
grande ideona questa, io sono abituata a saltare dai granai quindi sono
bravissima in queste cose eheheheh bravooo perfettissimo. Beh certo, buttarsi
da un treno in corsa e saltare da un granaio proprio due cose similari. Dopo
questa risposta credo che Wolf abbia avuto la tentazione di buttarla
direttamente sotto il treno urlandole “E’ come saltare da un granaio
eeeehhhh????”, ma essendo più di buon cuore di me, se la carica sulle spalle
mentre le fa pat pat sulla testina perché essere intelligente non sarà mai il
mestiere di questa ragazza.
Nel diciannovesimo capitolo torniamo a bombazza nella
vicenda di Cinder/Thorne/Iko. Dopo aver messo il chip indentificativo di Iko
nella navicella e quindi averla riportata in vita, quest’ultima è tornata il
grillo parlante della situazione. Non è che mi stia antipatica eh, però è un
po’ come il rapporto che abbiamo con la voce del navigatore: siamo grati che ci
aiuti, ma in alcuni momenti la voglia di scassinarlo e buttarlo dal finestrino
così da non sentirlo più parlare si fa sentire pesantemente. E Iko uguale. Ha
sempre risposte utili, ma già me la immagino che le dice con una vocina
fastidiosissima di una macchina che se la crede sempre un po’ di più degli
essere umani.
Il perno della discussione tra i tre in questo caso è la
probabilità di essere rilevati dai radar terrestri a causa della navicella
nella quale stanno girando. Alla fine però, sorpresa delle sorprese, l’imput
per la soluzione lo trova Cinder. Si ricorda, infatti, che il Dottor Erland le
aveva detto che molti lunari riescono in qualche modo a nascondere le loro
navicelle e ad arrivare così sulla terra. Al che Thorne le risponde come credo
chiunque farebbe: “Sei una lunare svegliaaaaaaa, vai a imparare come si fa che o
lo impari o qui si muoreee. Dai che così risolviamo la questione e ce
ripigliamm tutt o ch’ell che è nuostttt”. Ma volete che sia così semplice?
Poveri/e figli/e dell’estate. Voi già credevate che dopo questa frase Cinder si
sarebbe messa in una stanza a fare “Fesmatos” come una Bonnie Bennet di Mystic
Falls qualunque, e invece no. Prima deve esserci chiaramente la scenetta, detta
anche “No, sono a dieta”.
“Vuoi la pizza stasera?” “No, sono a dieta”, detto mentre si
sta chiamando la pizzeria. E lei stessa cosa. No, non voglio usare il potere
Lunare perché non voglio essere come la brutta Levana, io sono brava bambina
gne gne gne, e intanto si esercita a usarlo. Cinder non ci freghi.
Infatti, nascondere la navicella è l’unico modo per
atterrare sulla terra senza essere arrestati nell’esatto momento dell’arrivo.
Lo sa anche Cinder che mentre fa la scenetta del potere lunare sì/ potere
lunare no che neanche fosse Sailor Moon, decide con Thorne dove atterrare. Il dubbio è tra l’Africa e l’Europa.
(Si capisce che la persona che ha scritto il libro è un’americana. Non parla
infatti di stati precisi, ma Africa ed Europa. A quanto pare, secondo lei,
questi due continenti sono così. “We wuagliù andiamo a bere un caffè?” “ E
certo, ma andiamo da qualche parte di piccolo così ci troviamo facilmente”
“Chiaro, che ne dici se ci troviamo nel continente africano?” “Ma che ideona.
E’ proprio un’indicazione precisissima, perfetto allora, ci rivediamo nella
prossima vita quando ci riusciremo a trovare.”) Tra i due, alla fine ne esce
vittoriosa l’Europa, perché se andassero in Africa il Dottor Erland (che Cinder
è convinta di trovare in quattro e quattr’otto) la metterebbe sotto per
sconfiggere la cattivissima Levana, ma lei che è ancora nel mood di “coca e mignotte
tutta la notte” vuole continuare a rilassarsi e a far bordello, altrochè
rischiare la sua vita in una guerra contro la Regina.
Infine, nel ventesimo capitolo, ritroviamo Scarlet e Wolf. I
nostri due eroi si sono appena lanciati dal treno in corsa e, senza chiaramente
nemmeno un graffio, si stanno incamminando alla ricerca di un altro treno in
cui risaltare per continuare il tragitto. Non siate preoccupati che tanto c’è “Scarlet
salto dai granai” quindi sono in una botte di ferro. Se sai saltare in campagna,
puoi anche lanciarti da un aereo senza paracadute, tanto sei la massima esperta
in salti pazzi. I due amici però non sono soli, ad accompagnarli troviamo degli
ululati. Lupi che non vedono l’ora di mangiarsi Wolf, Scarlet e pure la sua
spocchia da campagnola.
Durante il pellegrinaggio Scarlet fortunatamente continua a
deliziarci con le sue perle. Una in particolare che mannaggiaalclero Scarlet
quanto sei rincoglionita. Parlando con Wolf infatti, si rende conto che
all’interno della bocca di quest’ultimo c’è qualcosa di strano. A un’analisi
più attenta realizza che quella cosa sono dei denti da lupo. Dopo questa
scoperta lui è visibilmente a disagio tanto da non riuscire a dire nulla per
giustificarsi, ma non vi preoccupate amici e amiche ci pensa la nostra Marie
Curie a offrire una soluzione al problema.
“- Qualche altra stranezza di cui dovrei sapere? Una coda, forse?-Finalmente lui incrociò il suo sguardo, rosso per l’offesa finchè non vide che lei gli sorrideva.- Sto scherzando - gli disse, offrendogli un sorriso di scuse, - Sono solo denti. Almeno non li hai impiantati sulla testa come quel tizio ai combattimenti-".
Tarallucci e vino e amici come prima.
Ma stai scherzando???? Ma ce la fai???? Insomma, una scena
tipo: “Ho ammazzato una famiglia” Eh vabbè almeno non li hai ammazzati col gas
tossico come quel tizio nazista.”
Ma sarai cretina pesante.
Dopo questa scoperta che Scarlet ha vissuto con estrema
noncuranza, si incamminano verso un lago in cui, poiché Scarlet si era
mangiata tutto il cibo dato che lei “Non sapeva contassero solo sulle sue
scorte”, Wolf si mette a catturare anatre, dimostrando di essere un grande
esperto nella caccia a mani nude, ma lei ormai innamorata persa continua a
vedere questi elementi della sua personalità come qualcosa di normale e anzi
direi pure un po’ sexy. Da questo gesto romantico inizia una conversazione
cuore a cuore in cui lei racconta a Wolf del rapporto con la nonna e lui di
quello con i suoi genitori e la sua famiglia. Sul più bello, però succede qualcosa:
si sentono dei rumori e cosa saranno mai? Ma certo, dal nulla appare Ran, il
tipo che Scarlet aveva incontrato nel vagone ristorante. Cos’è andato a fare
lì? Seguite la prossima tappa per scoprirlo.
E qual è dunque la morale di questo capitolo? Ci sono due
cose infinite: l’universo e la stupidità di Scarlet, ma sulla prima ho ancora
dei dubbi.
Ecco il calendario per seguire la prossima tappa,
a presto.
Frè.
Accipicchia. Scarlet non ti piace proprio, eh? Che non arrivi a capire cose che al lettore sono ovvie a me sembra normale: un po' perché già in Cinder non c'è un uso sopraffino della suspense e un po' perché le protagoniste non ci arrivano quasi mai. Sarà che se non ti trovi nella situazione sei più lucido?
RispondiEliminaCerto non è così normale che spiattelli tutto al primo che passa, soprattutto data la strana sensazione che le suscita. Ma vabbè, anche dopo continua a negare l'ovvio e credo che sia decisamente voluto, un trucchetto dell'autrice per lasciarci credere di aver capito tutto, non come la sprovveduta Scarlet.
Scusami il ritardo!
EliminaSì può essere assolutamente quella la scelta dell'autrice. Per me una scelta discutibile ma ognuno fa la sua: lei quella, io di criticargliela. Uno a uno, palla al centro ora ahahah
Concordo su Scarlet, non mi riesce proprio di apprezzarla. Il tuo post è troppo divertente: Puoi scappare da Trenitalia, ma Trenitalia non scapperà mai da te... ahahahha e sai mica come sta la famiglia di lumache?
RispondiEliminaScusami il ritardo!
EliminaGrazie mille ahahah non lo so, non ho più avuto loro notizie. Mi devo assoliutamente informare però!
anche io non sono proprio una fan di Scarlet,anche se rileggendo un pochino l'ho rivalutata
RispondiEliminaAllora magari quando lo farò vedrò se succederà anche a me!
EliminaAccidenti come hai distrutto Scarlet!!! E' vero che in alcuni momenti è un po' ingenuotta ma povera dai...sta cercando disperatamente la nonna, è sotto choc, è normale che non connetta sempre bene.
RispondiEliminaNon so, perchè alterna momenti di stupidità livello Liars dii Pretty little liars ( non so se lo hai mai visto) a momenti - brevi - di furbate. Nel complesso quindi non la vedo sotto choc, ma proprio estremamente ingenua e svampita ahahah
EliminaBellissima tappa, mi hai fatto morire dalle risate con la battuta su trenitalia XD è vero che Scarlet è ingenua ma... non è questo suo aspetto che mi ha dato più fastidio quanto, è il suo buttarsi nelle cose senza riflettere.
RispondiEliminaGrazie mille! Gli aspetti che hanno dato fastidio a me di lei sono molteplici, quindi inserisco assolutamente anche questo ahahah
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